25 giugno 2013

L'amore....

< 23febbraio: il trentesimo anniversario del  giorno in cui conoscesti tua moglie....Uscite di casa nel tardo pomeriggio, attraversate il ponte di Brooklyn e prendete una stanza in un hotel di Lower Manhattan. ....tu e tua moglie cenate da soli nel ristorante dell'hotel. Più tardi prendete l'ascensore fino all'ottavo piano ed entrate nella vostra stanza, dove vi scolate una bottiglia di champagne insieme scordandovi di accendere la radio, scordandovi di accendere il televisore....., e intanto che bevete lo champagne parlate, per qualche ora non fate altro che parlare, non del passato e dei trent'anni  che sono alle vostre spalle, ma del presente, di vostra figlia e della madre di vostra moglie, del lavoro in cui ora siete impegnati entrambi, di un sacco di cose, rilevanti o banali, e sotto questo aspetto  è una sera non diversa da qualunque altra sera del vostro matrimonio perché voi due avete sempre parlato, è proprio il vostro tratto caratteristico, e per tutti questi anni siete vissuti all'interno del lungo, permanente colloquio iniziato il giorno in cui vi incontraste.
Fuori, un'altra fredda notte d'inverno, un altro rovescio di pioggia gelida che sferza le finestre, ma adesso sei a letto con tua moglie ed il letto dell'albergo è caldo, le lenzuola sono lisce e confortevoli ed i cuscini sono letteralmente giganteschi.>
   Paul Auster -  Diario d'inverno

20 giugno 2013

Folegandros

Folegandros è un'isola dell'arcipelago delle Cicladi. Ci andavo una trentina d'anni fa, campeggio libero, anzi liberissimo sulla spiaggia, solo sole, sabbia, vento, sale ed un  milione di stelle.
Non dimenticherò mai l'ebrezza e la perfezione del risveglio all'alba, del primo bagno nell'assoluto silenzio di un mare trasparente e quasi immobile, nuda in perfetta solitudine... altro che Spa ed alberghi di lusso!
Chissà com'è ora, non lo voglio neanche sapere, me la voglio ricordare così...

Ne serbo un ricordo magico, una vacanza perfetta, un mare bellissimo.

Quasi lo stesso colore della mia Botany Lace, non potevo non chiamarlo così...


Grazie Maria Cristina, grazie Cristiana!

16 giugno 2013

Cherry Pie

Oggi è una bellissima domenica, c'è il sole, ma è anche ventilato, si sta bene. Metto in pausa la malinconia ed ispirata da una telefonata da Ravenna provo a fare la torta di cui si è parlato, una torta deliziosa pare, e francese, tratta da un vecchio libro comprato tanti anni fa in una libreria del Quartiere Latino. L'ho leggermente modificata, ho aggiunto un pizzico di spezie, del sale ed è subito diventata molto più british, e quindi ecco qua una bella e buona Cherry Pie!


CHERRY PIE
300 g di farina OO
140 g di burro
1 generoso pizzico di sale
60 g di zucchero di canna
1 cucchiaino da caffè di miscela delle 4 spezie
acqua fredda q.b.
Impastare velocemente gli ingredienti della pasta brisée e porre a riposare in frigo per almeno un'ora.
Nel frattempo con.
1 kg circa di ciliegie
il succo di 1/2 limone
2 cucchiai di zucchero di canna
preparare una composta dopo aver  naturalmente snocciolato le ciliegie e facendole cuocere a fuoco vivace con lo zucchero ed il limone.  Far raffreddare.
Stendere la brisée in due dischi sottili, rivestire con il primo una teglia e disporvi le ciliegie cotte lasciando da parte il succo rimasto. Aggiungere al succo un cucchiaio di maizena e stemperarlo accuratamente. Cospargere le ciliegie con la cremina ottenuta. Ricoprire con il rimanente disco sigillando bene ai bordi.
Cuocere a circa 180° per una mezz'oretta, togliere dal forno e servire tiepido.


Direi che è piaciuto abbastanza...


5 giugno 2013

Ci sono momenti

Ci sono momenti un cui i fatti brutti della vita prendono il sopravvento, su di te, sulle tue forze, sul tuo umore. Non devono necessariamente essere le cose in assoluto più drammatiche al mondo. Ognuno ha le sue. Ognuno soffre dove è fatto per soffrire. Poi piano piano si reagisce, ci si abitua un po', le ore sono appena meno pesanti.
Io faccio sforzi enormi per portare avanti la quotidianità, le cose che amo fare però le lascio, non voglio farle quando sono così angosciata, le rovinerei.
La prima cosa che riprendo a fare è leggere, ma devo leggere qualcosa che mi tranquillizzi, mi ipnotizzi quasi, che mi trasporti con parole calme e desuete, in mondi e vite scomparsi, quasi a cercare la consolazione nella distanza, nel distacco un po' fatalista e filosofico dalle ansie e dai dolori che da sempre, sono sempre gli stessi.

E così, visto che questo periodo carico di preoccupazione durerà a lungo, ho ripreso " La Recherche", spero che mi aiuti, lì le parole sono veramente tante.