23 giugno 2016

Cornovaglia

Una ventina di giorni fa siamo stati in Cornovaglia.
Sono partita con una gran voglia di usare il blog come diario di viaggio, per potermi poi ricordare io stessa le immagini ed i luoghi, per potere chissà anche essere utile a chi magari deve organizzare lo stesso viaggetto...
Ecco, sì, appunto, ho lasciato a casa l'aggeggio per trasferire le foto sul computer, una vera balenga!
Ed allora? Ed allora posto solo qualche scatto, così, nel tentativo di trasmettere il fascino e la magia di questa terra ricca di una natura stupenda, di coste a picco sul mare, di prati verdissimi, di tramonti sui sentieri, di giardini nascosti, perduti e ritrovati, una terra accogliente, ma anche un po' povera, dai villaggi non esattamente esaltanti, dalle strade terrificanti...
La spiaggia ai Bedruthan Steps, di gran voga in epoca vittoriana, meravigliosa e selvaggia.
Bella paletta di colori vero? Fortuna che qua fa freschino e quindi niente bagnanti e venditori di gelati.
Cieli grigi e case bianche. Queste sono state fotografate in un posto con una nome molto evocativo, Land's End, la fine delle terre, il posto più sud- ovest della Gran Bretagna.
 Ed infatti il corrispettivo inglese del Coast to Coast statunitense  è Land's End to John o' Groats, l'estremo opposto a Nord-Est, in Scozia.
Di grande interesse, vestigia di un'attività estrattiva che ha caratterizzato il XIX secolo sulle coste non solo della Cornovaglia, ma anche del Devon, sono le rovine delle antiche miniere di rame e di stagno,  oggipatrimonio dell'umanità, ma anche un po' angoscianti per una claustrofoba come me.
E poi ci sono le creature dei boschi
e le strade che scompaiono con l'alta marea,
le impronte dorate della regina,
le felci, i fiori, gli alberi,




In ogni villaggio, intorno alla chiesa, i piccoli cimiteri ci ricordano che tutto passa, anche se a volte l'amore resta.


È stato un bel viaggio.