28 marzo 2018

Otto montagne e sedici alberi

Qualche tempo fa ho letto "Le otto montagne" l'ultimo libro di Paolo Cognetti che mi è piaciuto tantissimo e mi ha permesso di conoscere uno scrittore di rara sensibilità e poetica. Narra la storia di due ragazzini, uno di città, l'altro di montagna che dividono le estati, una dopo l'altra fino a diventare adulti ed a ritrovarsi grandi amici, fratelli anche un po'. L'amore per la montagna, per la natura incontaminata, la solitudine ed il silenzio sono il collante di questo indissolubile rapporto.
L'amore che anima anche lo scrittore naturalmente e gli permette di condividere la grande fascinazione della willdernss unendo in sé molteplici attività che gli permettono di vivere e lavorare in posti incontaminati e leggendari. Non solo scrittore quindi, ma anche giornalista, inviato, fotografo, blogger.
E persona gentilissima che risponde ai commenti sul blog e ci fa conoscere altre persone come lui, profondamente radicate nella difesa della natura e del paesaggio naturale.
Proprio leggendo il suo blog sono capitata su un'intervista fatta ad Oslo a Lars Mytting, lo scrittore norvegese autore di Norvegian Wood , il manuale per tagliare ed accatastare la legna che tanto successo ha avuto su al Nord.

In questa intervista lo scrittore parla della sua ultima fatica, un romanzo che è tante cose, un percorso a ritroso per cercare un'identità celata, un giallo, un romanzo storico che parla della Seconda guerra mondiale in Norvegia tra nazismo e resistenza, ma anche un piccolo compendio sulla coltivazione della betulla e sulle tecniche utilizzate per modificarne la qualità ed il colore del legno. Costringendo i tronchi in stretti anelli di ferro si ottengono delle fiammate molto suggestive ed apprezzate in ebanisteria.
 La storia si dipana  tra le Shetland (una mia  fissa ultimamente...). i campi di battaglia della Somme in Francia ed il paesaggio collinare dello Gudbransdalen tra salti temporali e colpi di scena che rendono il romanzo veramente interessante.
Due bei libri che ci trasportano in un mondo diverso dal nostro, dal mio perlomeno, che ho trovato veramente interessanti e coinvolgenti.
Li consiglio!


15 marzo 2018

Disordinato knitting

Da Natale ho sferruzzato compulsivamente. Molto poco blog, molte letture belle ed interessanti, molti lavori, iniziati e finiti.
Per esempio due maglioni per il marito, una maglia per il figliolo,
( personal patterns):
un ultimo scialle della Kraemer, pesante e divertentissimo da lavorare che vi mostrerò nel prossimo post perché in questo momento lo sto chiudendo, ma fondamentalmente.... mi sono occupata del favoloso ed impegnativo Lerwick.
Posso lavorarlo solo durante il giorno, e mentre lo faccio non posso guardare né la TV, né leggere un libro quindi confesso che sono un po' indietro rispetto alle mie compagne di Kal perché durante il giorno ho poco tempo.
Ve ne faccio vedere un pochino però:
Questa è la cartella colori, il filato è lo Spindrift, quello che si usa normalmente per la lavorazione Fair Isle:
e questa è la lavorazione iniziale del corpo, che si lavora in tondo preparando naturalmente il posto per le steeks dell'apertura centrale e delle maniche:
Preparazione delle steeks:
Aperto!
I primi due pannelli frontali:
Ce ne sono ancora due e poi... le maniche!
Devo dire che è un gran bel Kal, Marie Wallin ci ha seguite tutte, rispondendo ai quesiti ed inviando a tutte le partecipanti, ogni mese, dei bellissimi video tutorial per poter vedere bene i vari passaggi e le varie tecniche.
Spero di sbrigarmi per poterlo indossare qualche volta almeno in montagna prima dell'estate...